Il film mi ha trasmesso sentimenti felici e tristi contemporaneamente.
In tutta la prima parte del film si assiste a scene allegre, divertenti, che
fanno ridere e anche un po’ surreali dato il periodo in cui è ambientato.
Inoltre queste scene mi hanno fatto effetto in quanto siamo abituati a vedere
film
sull'olocausto molto più pesanti ricchi, per esempio, di violenza o di
scene forti sui campi di concentramento. Per la prima ora e mezza mi ha
trasmesso, oltre all'allegria, anche ansia perché potevano essere scoperti da
un momento all'altro. Inoltre mi sono piaciuti molto i messaggi che lasciava,
in particolare quello del palo che cade sul simbolo nazista appena partono con
il treno dal loro villaggio.
Il finale mi ha trasmesso tristezza e dispiacere per tutti i
personaggi, perché si vede il protagonista chiamato “il pazzo”, il quale è il
narratore di tutta la storia, in un campo di concentramento rassegnato dal
fatto che da quella realtà, purtroppo, non si poteva scappare.
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